Operazioni preliminari
Sgancio piede motore
Pompa acqua
Elica - Anodo
sacrificale
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Come ogni anno
la fine della stagione estiva coincide, nella maggioranza dei casi, con la
messa a riposo delle nostre attrezzature e quindi anche di barca e motore.
E' proprio sul motore che concentreremo al nostra attenzione perché, per
il buon esito della stagione successiva, è importantissimo effettuare un
buon rimessaggio sottoponendolo ad una serie di operazioni, per consentire
l'eliminazione delle scorie accumulate con la fatica e per conservarlo
giovane durante il periodo di riposo che, mediamente, è di 8-9 mesi.
Queste operazioni si possono affidare ad un'officina di assistenza
specializzata oppure, nel nostro caso, si possono effettuare in proprio se
si dispone di una modesta attrezzatura, e se il motore non presenta
problemi di funzionamento.
Il motore fuoribordo deve essere pulito e protetto. La pulizia riguarda
l'esterno, il circuito di raffreddamento e qualche accessorio. La
protezione riguarda tutte le parti soggette a movimento.
L'avvio
classico delle operazioni di pulizia é costituito dal lavaggio del
circuito di raffreddamento che viene eseguito in due modi: o si porta
l'imbarcazione al lago dove l'acqua é dolce, oppure si immerge il
piede del motore in un bidone (vedi figura) dentro nel quale, oltre ad
acqua dolce, avremo aggiunto un poco di sostanze anticalcare (Calfort,
Viacal, Decal, ecc..), escludendo quelle che contengono sostanze
acide, facendo quindi funzionare il motore al minimo dei giri per
almeno un quarto d'ora. Il motivo di questa operazione é presto
spiegato: circolando l'acqua dolce dovrebbe asportare dai meandri del
circuito, tutta la salsedine che si é depositata durante il
funzionamento in mare.
Questo avviene solo in parte poiché il deposito di salsedine marina é
composto principalmente di cloruro di sodio (sale da cucina) e sali
vari di calcio e manganese. Mentre il cloruro di sodio viene disciolto
al passaggio dell'acqua dolce, questo non accade per gli altri sali,
che formano una tenace incrostazione sulle pareti del circuito di
raffreddamento ed in particolare nelle curve a gomito. |
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Nel caso di motori
provvisti di una presa a beccuccio da inserire nell'apposito foro nel
piede, si può eseguire il lavaggio collegando quest'ultima, mediante
una canna di gomma, ad un rubinetto della rete idrica e fare
funzionare il motore al minimo, anche in questo caso, per almeno un
quarto d'ora. |
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Il trattamento
di protezione interessa principalmente le camere di combustione e gli
ingranaggi del piede.
Per la prima operazione si tolgono le candele, si introduce un cucchiaio
d'olio per la miscela in ogni cilindro e si fanno scorrere i pistoni
semplicemente tirando lentamente, più volte, la funicella d'avviamento. In
questo modo l'olio scorrerà lungo le pareti tra camicia del cilindro e
pistone giungendo anche a lubrificare le bielle e le parti meccaniche del
carter.
Il modo migliore di compiere questa operazione, è di disporre il motore
orizzontalmente con le teste dei cilindri rivolte verso l'alto (chi ne
dispone usi il trim). Infine si rimettono le candele dopo averle pulite.
Molte officine preferiscono mettere in moto il motore al minimo dei giri e
spuzzare l'olio della miscela nei carburatori fino all'arresto per
"soffocamento". In questo modo il lubrificante si distribuisce meglio
all'interno, ma conserva una piccola percentuale di residui acidi di
combustione, anche se con la sempre maggior frequenza di prodotti
sintetici questo problema va diminuendo.
Un'altro punto importante da proteggere è il gruppo d'ingranaggi nel piede
del motore, quello che comunemente chiamiamo cambio perchè ha la funzione
di ridurre il regime di rotazione dell'albero motore, trasmettendolo
all'asse dell'elica.
Lubrificazione della scatola ingranaggi.
L'accesso a
questo "cambio" avviene attraverso dei fori, uno o due superiori
(detti di sfiato) ed uno inferiore, chiuso da viti. Occorre anzitutto
far colare il vecchio lubrificante, togliendo le viti (prima quella
inferiore poi quella superiore) e lasciandolo defluire completamente
in una vaschetta che avremo posto sotto il piede motore. Questa è
un'ottima occasione per osservare lo stato del liquido scaricato, che
può denunciare la presenza di qualche avaria. Se il grasso defluisce
allo stato oleoso, tutto in regola; se invece presenta una sorta di
emulsione o schiuma, ciò significa che è entrata acqua per usura o per
una lesione delle guarnizioni della scatola.
In questo caso debbono essere cambiate ed è operazione che conviene
eseguire presso un'officina autorizzata. Se invece il liquido
eliminato è di aspetto normale, si può procedere alla sostituzione
usando grasso con viscosità Sae 90,
oppure quello fornito e/o cosigliato dalla casa costruttrice del
motore.
Il procedimento è semplice. Si introduce il grasso, con il tubo a
beccuccio, dal foro inferiore, fino a che non tracima dal/dai fori
superiori che vengono quindi chiusi a vite.
A questo punto si stacca rapidamente il tubo ingrassatore (si può
eseguire l'operazione senza affanno data la notevole viscosità del
grasso) e si tappa anche il foro inferiore (non dimenticatevi la
rondella !). Così gli ingranaggi sono protetti anche per la prossima
stagione.
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